Dopo accenni di un rifiuto iniziale, la Procura di Bologna ha dato il via libera all’autopsia sul corpo di Leonardo Riberti.
Adesso si potrà procedere all’autopsia sul corpo del povero Leonardo Riberti, il ventuenne di Ferrara morto suicidia mentre si trovava ricoverato presso l’Ospedale Maggiore di Bologna. Le circostanze della morte del giovane, non sono ancora del tutto chiare. Leonardo è precipitato dal secondo piano dell’ospedale, durante la notte.
Il dramma di Leonardo
Il medico legale Mariano Cingolani, in nomina dall’avvocato della famiglia Riberti, aveva già fornito il suo parere medico al riguardo; secondo questo, basandosi sulle fotografie del corpo, alcune parti riscontravano la presenza di ecchimosi in corrispondenza del braccio e polso destri. Dato questo, che potrebbe far optare per un tentativo da parte di Leonardo, di ripararsi dal colpo derivato dalla caduta.
“Al momento non è possibile stabilire con certezza la causa della morte”, ha specificato il professor Cingolani.
Troppo affrettate sarebbero anche le supposizioni circa la dinamica di caduta del ragazzo, se in avanti o all’indietro, dal momento che manca una traiettoria del volo, quanto il punto preciso d’impatto. Adesso spetterà solo all’autopsia, stabilire le cause e la successiva dinamica di morte.
Qualora dovesse risultare corretta l’ipotesi formulata dal medico legale nominato da Fabio Anselmi, avvocato della famiglia Riberti, potrebbe corroborasi anche la teoria dei genitori del giovane, che hanno sempre escluso il suicidio. “Ma è presto per giungere a qualsiasi conclusione”, ha detto a Fanpage.it l’avvocato Anselmi.
Intanto, il pm Luca Venturi, che sulla vicenda ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti, ha fissato per il 4 Luglio, il conferimento dell’incarico dell’autopsia al medico legale Margherita Neri.
I genitori di Leonardo, in particolare il padre, sono convinti che il giovane non si sia suicidato. Più probabile, secondo la famiglia, che il ragazzo abbia cercato la fuga e che sia caduto in modo accidentale. In quel caso, la famiglia chiede perché il ragazzo non era controllato dal personale medico.